mercoledì 25 agosto 2010

Precari a pezzi: la nuova protesta

I precari della scuola sono ormai ridotti a pezzi dai tagli imposti al personale docente, tecnico ed amministrativo.

Il panorama è desolante anche per chi da molto tempo insegna con contratti annuali: a decine di migliaia rimarranno a casa, senza un incarico, lasciando nelle loro scuole classi sovraffollate, dove è impossibile promuovere un reale apprendimento, adeguato alle effettive esigenze ed ai bisogni degli allievi.

La riduzione dell'investimento nella scuola pubblica peserà dunque in modo drammatico non solo sui precari, abbandonati dopo aver prestato un lungo ed apprezzato servizio, ma anche su studenti e famiglie, che vedranno sottrarsi gli insegnanti più giovani, aggiornati e brillanti. Ci sembra davvero difficile capire come tutto ciò possa giovare alla didattica e promuovere una scuola di qualità, in un momento già fortemente critico per lo sviluppo del nostro paese.

Conti alla mano, si tratta della più grave contrazione occupazionale mai avvenuta in Italia. E tutto questo nel silenzio assordante dei mezzi di comunicazione. Cosa accadrebbe se una grande azienda automobilistica o se la compagnia aerea nazionale lasciasse a casa in tre anni 130 mila lavoratori?

Per questo chiediamo a tutti i docenti di presentarsi alle imminenti convocazioni provinciali per l'assegnazione delle nomine annuali vestiti di nero, in segno di lutto, portando con sé un sacchetto trasparente contenente fegati e frattaglie.
Questo è lo stato in cui siamo ridotti, dopo l'operazione di macellazione culturale e sociale chiamata riforma Gelmini. Perciò attrezzatevi, avvisate tutti i colleghi e passate dal vostro macellaio di fiducia! Ricordatevi di avvisare anche stampa locale e nazionale, perché giornali e tv possano assistere allo spettacolo.

L'appuntamento per la provincia di Treviso, la prima a proporre l'iniziativa, è per le 8.30 del 30 agosto presso la sede delle convocazioni
, davanti all'I.T.G. Palladio. Vi attendiamo numerosi. I gruppi di precari di altre province possono comunicare la loro adesione scrivendo all'indirizzo docentiprecari@gmail.com.

I tagli: macellaio insegue i poveri p[r]ecari