martedì 18 agosto 2009

Come organizzare la protesta e scegliere le mutande



Vista l'elevata affluenza al blog (da mezzanotte siete passati qui già in 852) diamo qualche indicazione ulteriore.
Promuoviamo questa forma di protesta perché ha il vantaggio di non creare disagi, ma di essere, a differenza di altre, fortemente visibile. Soprattutto per i giornali locali la notizia anche solo di qualche decina di docenti in mutande è ghiotta. Quindi, perché no? In fondo con ci costa nulla.
Siamo pienamente convinti che metterci in mutande non discrediti affatto la passione per il nostro lavoro e la nostra professionalità, che gli alunni possono vedere ogni giorno in aula; rappresenta invece un modo divertente e ironico per dar voce al disagio che non solo noi, ma l'intero mondo scolastico sta vivendo.

Due raccomandazioni:
1) Per evitare problemi, come abbiamo già precisato, evitate mutandine strette ed attillate. Suggeriamo di indossare mutandoni larghi (insomma, quasi dei pantaloncini) e canottiera.
2) Non c'è nessuno che possa organizzare la protesta per voi. Non aspettate che dall'alto qualcuno vi chiami; se restate ad aspettare state freschi. Alzate voi la cornetta, telefonate a 3 o 4 amici ed accordatevi sul colore o sulla dimensione delle mutande che più vi piace. E una volta fatto, telefonate anche ai principali giornali locali, comunicando ora e luogo della convocazione e dicendo loro che potranno fare un po' di foto e di interviste divertenti. Se volete pubblicizzare anche qui la vostra adesione scrivete un commento, in modo che chi visita il blog sappia che nella sua provincia c'è già qualcun altro che si presenterà in mutande.
Diamoci da fare. Ed anche se non saremo in centinaia in ogni provincia, faremo comunque il nostro effetto.

E per i più timidi, richiamiamo la dotta citazione di un antico saggio cinese:

Qual è la differenza tra un docente abbacchiato ed un supereroe?
Il docente abbacchiato indossa sempre le mutande sotto i pantaloni, il supereroe le indossa anche sopra.